Nel nome dello Zio by Stefano Piedimonte

autore:Stefano Piedimonte [Piedimonte, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Generica, Narrativa
ISBN: 9788823501515
Google: gAOewZAIhbIC
editore: Guanda
pubblicato: 2012-09-04T22:00:00+00:00

Le morbide Fruit Joy

Il nichilista si grattava il culo. Tutti gli altri avevano gli occhi sgranati, fragili pedine sopraffatte dall’ansia in un gioco malefico: chi si toccava le orecchie, chi i capelli, chi la barba. Il nichilista si toccava il culo. Se lo grattava, per la precisione. La mano destra, infilata nel retro dei pantaloni, andava su e giù in un gesto molto poco fraintendibile. In prima serata sul canale 5, con qualche milioncino di telespettatori incollati allo schermo, sulla Casa e su di lui, lui si grattava il culo.

Il saluto di Gemma Salieri aveva rotto le righe. Ora tutti avevano cambiato posizione, tranne il nichilista che era ancora stravaccato sulla poltrona singola.

«Avete già fatto amiciziaaa?» tuonò la voce di Gemma Salieri come un allarme antincendio. «Chi mi rispondeee?» Aveva l’abitudine di allungare le vocali finali delle parole, il che rendeva la sua voce ancor più simile a una sirena. Miss eleganza si autoincoronò portavoce del gruppo. «Sì, Gemma, sono tutti ragazzi fantastici» gridò con entusiasmo. Il pubblico in studio si sincronizzò in una smorfia atroce, coi timpani indolenziti che avrebbero continuato a fischiare per una mezz’ora buona. «Francesca, non è necessario che gridi» urlò la conduttrice, «sei microfonata, ti sentiamo benissimooo.» Miss eleganza rise sguaiatamente, per qualche motivo ignoto ai più.

Anthony si guardava intorno cercando di capire un po’ dagli altri cosa si dovesse o non dovesse fare. Gli sfuggiva un particolare: quello che fra tutti i concorrenti più si era preparato a mettersi in mostra nella Casa, era proprio lui. Tuttavia, la sua timidezza e quel senso di inadeguatezza dato dalla combinazione terrone-sopracciglia mozze non gli consentivano ancora di esprimersi appieno.

La conduttrice rivolse qualche ultima frase di circostanza a un paio di gieffini, poi li lasciò liberi di esibirsi per la gioia del pubblico. Erano scimmie in gabbia contente della propria reclusione, e la loro esibizione era per un esercito di famigliole che, invece di lanciare banane e frutta fresca, sparava televoti dal telefono di casa. Il nichilista, per ora, era quello che meglio entrava nel ruolo della scimmia. La telecamera lo inquadrò mentre si sfilava la mano dai pantaloni, ma il regista ebbe pietà a sufficienza per evitare di riprenderlo mentre se la infilava nei capelli.

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